Fa veramente piacere leggere mail come quella che abbiamo ricevuto qualche giorno fa da un caro amico. Lo ringraziamo di cuore per tutto quello che ha già fatto per Sololo e pubblichiamo il suo scritto, perchè diventi spunto di riflessione. Nella foto, la maglietta indossata per l’Ironman, con il logo del gruppo missionario.
Carissimi amici di Sololo, dopo lo Swimming for Love ancora insieme in questo viaggio che si chiama Ironman (3800 m di nuoto, 180 km in bicicletta, 42.195 di corsa a piedi).
Ma che nesso può’ esserci tra lo sport e la solidarieta’? Credo che bisogna diventare persone spiritualmente forti prima di diventare uomini e sportivi leali. Vedo lo sport come una lunga strada. Inizia come un esercizio per il corpo, ma finisce come un esercizio per la mente. E’ uno dei tanti mezzi per trovare noi stessi nel piu’ profondo, ma non ha la pretesa di essere il migliore dei modi. E’ imparare la sconfitta, la paura. E’ imparare ad accettarsi a vedersi nei propri limiti. A rispettare noi stessi e chi percorre la nostra strada. Per questo penso che lo sport sia una ricerca dell’assoluto, una dimensione spirituale. Nello sport come nella vita ci vuole energia, ma l’energia vera si trova nella nostra anima, non nella nostra mente. E se la nostra anima cammina, il nostro corpo le andrà’ dietro. Adesso riconosco in me che la forza del mio corpo e’ direttamente correlata alla forza dell’anima e’ l’Unione della mente e dello spirito.
Sentire la vita in ogni respiro, in ogni bracciata, in ogni pedalata in ogni falcata e’ tutto quello che basta per essere felici, per essere vivi, per essere li’ dopo tanti Ironman. Non ho bisogno di vincere un Ironman per sentirmi bene con la vita. Sono felice solo di essere li’ dopo oltre 25 anni, con voi. Grazie
